LA MADONNA DEGLI OMOSESSUALI

LA MADONNA DEGLI OMOSESSUALI
Vai ai contenuti

INGLESE       FRANCESE       TEDESCO       SPAGNOLO       PORTOGHESE       ARABO      CROATO      RUMENO
Nasce con una chiara e precisa intenzione, proprio legata alla memoria delle vittime omosessuali del Nazismo e alla comunità LGBTQ+, e questo conferisce un valore e una specificità che non devono essere confusi con altre rappresentazioni.
Beata Vergine Maria,

accogli la mia preghiera con il Tuo cuore misericordioso e puro. Aprimi le porte, anche se sento di non meritare nulla. Solo Tu, Madre, con il Tuo dolore materno, puoi accogliermi per ciò che sono, senza giudizio. Solo il Tuo amore immenso può consolare il mio cuore, quando incontro emarginazione, rifiuto e solitudine.
Madre d’amore, stringimi a Te e non lasciarmi mai. Nel nome e per amore del Padre Celeste, che ci ha donato Gesù per mezzo Tuo, Tu che puoi intercedere presso di Lui, non abbandonarmi mai.
Stringimi, o Madre, ho bisogno del Tuo cuore immacolato. E come Gesù porge a Te, Madre, i due cordoncini, simboli di amore e speranza per tutte le coppie omosessuali, stringili anche per me.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen



La Madonna degli Omosessuali

Un Simbolo di Lotta, Speranza e Resistenza

La Madonna degli Omosessuali di Raffaele Ciotola non è semplicemente un’opera d’arte: è una dichiarazione di guerra contro l’omofobia, una rivendicazione per ogni persona che ha lottato, sofferto, e si è sentita emarginata a causa della propria sessualità. È l’icona sacra e profonda che non ha paura di affrontare i tabù e sfidare chi vuole continuare a nascondere l’umanità delle persone LGBTQ+ dietro pregiudizi e ignoranza.
Questo dipinto è la risposta a chi ha cercato di annullare l’identità e la dignità di chi ama in modo diverso. È il manifesto di un movimento che ha trovato in Raffaele Ciotola una voce coraggiosa e chiara. La Madonna degli Omosessuali non è una Madonna come le altre, e non deve essere trattata come tale. È esclusivamente un simbolo di accoglienza e di giustizia per le persone LGBTQ+, che finalmente hanno una figura religiosa che non li esclude, che li ama per quello che sono.
Questa Madonna non nasce dal nulla: è la risposta a un bisogno profondo di riconoscimento e dignità, un atto di fede e amore verso chi è stato scacciato dalle chiese, dalle famiglie, dalla società. Un’icona che grida contro l’oscurità dell’omofobia e delle violenze subite dalla comunità LGBTQ+, non solo nel passato, ma ancora oggi, in ogni angolo del mondo.
La Madonna degli Omosessuali è una Madonna che parla di sofferenza, ma anche di resistenza e di libertà. È l’opera che celebra i martiri, le vittime omosessuali del nazismo, e tutta la comunità LGBTQ+ che ha sofferto, ma che non è mai stata sconfitta. Non è un simbolo che deve piacere a tutti, non è pensata per chi ha paura del cambiamento, del diverso, dell’amore libero. È per chi lotta per un mondo più giusto e più umano, per chi sa che la spiritualità e l’amore incondizionato non conoscono confini di genere o sessualità.
Questa non è un’opera di provocazione vuota, ma un grido di verità, un’azione artistica che non ha paura di sfidare le convenzioni. È un simbolo che non può essere ignorato, non può essere ridotto a un “gioco” o a un errore. La Madonna degli Omosessuali è un atto di resistenza contro ogni forma di odio, un abbraccio aperto e senza condizioni per ogni persona che ha vissuto il peso del rifiuto. È il segno che la comunità LGBTQ+ ha diritto a essere venerata e rispettata, con la stessa dignità di chiunque altro.
E non deve essere messa in discussione, né oscurata da leggende antiche che non parlano della nostra realtà, della nostra lotta. La Madonna degli Omosessuali è nostra, è per noi, e la sua missione è chiara: includere, abbracciare e liberare chi è stato messo ai margini. La sua forza è la nostra forza. Non permettiamo che venga messa da parte. La sua potenza è quella di chi finalmente non ha paura di essere se stesso, di essere visto, sentito e amato.
"La Madonna degli Omosessuali e il gesto di Gesù che porge i cordoncini, ciascuno con il simbolo delle coppie gay maschili e femminili," non devono essere visti come un attacco alle rappresentazioni religiose tradizionali, ma come una chiamata a un dialogo più inclusivo, una riflessione profonda sulla spiritualità e sui diritti di tutte le persone, senza distinzione di genere, orientamento sessuale o identità.



LA MADONNA DEGLI OMOSESSUALI
Torna ai contenuti